“Narra la leggenda che in un tempo assai
remoto nella rocca di Duino abitava un cavaliere malvagio che disprezzava la
sua sposa gentile e virtuosa.
Questa lo amava a tal punto da perdonargli tutte le offese e sperava di poter intenerire il suo cuore con parole amorevoli. L'uomo, invece, infastidito dall'atteggiamento della moglie, aveva escogitato un piano per ucciderla. Una sera l'attirò su una roccia stretta sotto le muraglie del castello per spingerla in mare. Esterrefatta la castellana volse lo sguardo al cielo, domandandogli aiuto. Un grido appena soffocato le uscì dalla bocca e rimase interrotto: nel suo grande dolore era rimasta pietrificata.
Da quel giorno verso l'ora degli spiriti la Dama Bianca si stacca dalla roccia e comincia a peregrinare. Per tre volte appare e per altrettante scompare nelle cupe sale del castello. Passa attraverso le porte chiuse, vaga di sala in sala finché non ritrova la culla in cui un tempo dormiva suo figlio.
Lì la Dama Bianca rimane in un silenzio profondo fino all'alba, quando, abbandonata quella culla, ritorna alla sua roccia, dove il dolore la trasforma nuovamente in pietra.
Altri, invece, raccontano di un candelabro romano che si trova in una sala del castello e che ogni notte arde ed attraversa i saloni, mentre le porte si aprono da sole.
È la Dama Bianca che lo regge quando, invisibile, vaga disperata per il castello.”
(fonte: http://www.camelot-irc.org)
Questa lo amava a tal punto da perdonargli tutte le offese e sperava di poter intenerire il suo cuore con parole amorevoli. L'uomo, invece, infastidito dall'atteggiamento della moglie, aveva escogitato un piano per ucciderla. Una sera l'attirò su una roccia stretta sotto le muraglie del castello per spingerla in mare. Esterrefatta la castellana volse lo sguardo al cielo, domandandogli aiuto. Un grido appena soffocato le uscì dalla bocca e rimase interrotto: nel suo grande dolore era rimasta pietrificata.
Da quel giorno verso l'ora degli spiriti la Dama Bianca si stacca dalla roccia e comincia a peregrinare. Per tre volte appare e per altrettante scompare nelle cupe sale del castello. Passa attraverso le porte chiuse, vaga di sala in sala finché non ritrova la culla in cui un tempo dormiva suo figlio.
Lì la Dama Bianca rimane in un silenzio profondo fino all'alba, quando, abbandonata quella culla, ritorna alla sua roccia, dove il dolore la trasforma nuovamente in pietra.
Altri, invece, raccontano di un candelabro romano che si trova in una sala del castello e che ogni notte arde ed attraversa i saloni, mentre le porte si aprono da sole.
È la Dama Bianca che lo regge quando, invisibile, vaga disperata per il castello.”
(fonte: http://www.camelot-irc.org)
Siamo a Duino, piccolo comune (Duino-Aurisina) a pochi passi da
Trieste, sulla strada costiera che già di per sé vale una visita.
In realtà la
“Rocca della dama bianca” altro non è che quel che resta del vecchio Castello
sorto nel XI secolo e distrutto nel 1478
in seguito ad un attacco dei turchi.
Successivamente
fu costruito nei primi anni del 1400 dai
Walseeun un secondo Castello che è attuale
dimora dei Principi della Torre e Tasso.
La visita ci porta attraverso stanze, terrazze a picco sul mare da cui
si gode di una vista sul Golfo di Trieste stupefacente, saloni in cui si
respira aria di mistero, di storia e di cultura. Eh già: perché questa fu
dimora temporanea per molti artisti tra cui Johann Strauss, Franz Liszt, Mark
Twain, Gabriele D'Annunzio. Su tutti spicca la figura di Rainer Maria Rilke,
che qui compose le sue famose "Elegie”.
Devo dire che mi sento un po’ in soggezione: sapere
che gli stessi luoghi che sto visitando sono stati frequentati da tali
personaggi mi rende quasi timorosa.
Senza parlare del fatto che la presenza della Dama Bianca è palpabile..o almeno lo è per me! Sarà suggestione o pazzia incombente, ma girovagando per queste stanze ho come l’impressione di essere osservata.
Usciti dal Castello scendiamo verso il Parco e ci perdiamo nei suoi
viali romantici, circondati da distese di fiori di ogni genere e da roseti, da
statue e reperti archeologici; il tutto nella magnifica cornice del blu
infinito del mare. Resto incantata e sognante: immagino come doveva essere la
vita qui tra feste, balli, intrighi e innamoramenti.
Il ritorno alla realtà è immediato quando scendiamo al Bunker.
Costruito nel 1943 dalla Marina tedesca a difesa della base di Sistiana contro
un eventuale sbarco alleato.
E’ una struttura scavata nella roccia profonda quasi 20 metri. Oggi nella “sala centrale” trovano posto cimeli dell’epoca: uniformi, elmetti, armi della Seconda Guerra Mondiale e della successiva occupazione anglo-americana che ne fece un deposito di carburante!
Il contrasto tra il Parco e questo luogo mi fa mancare il respiro:
sento il bisogno di uscire e riprendere contatto con la luce!
Niente di meglio che fare una passeggiata attraverso il Sentiero Rilke
che collega Duino a Sistiana. Il Sentiero prende il nome da uno dei più
importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo, che come già detto soggiornò
a lungo al Castello ospite dei Principi Torre e Tasso e che qui amava
passeggiare. Come dargli torto!?
Lungo il percorso di quasi 2 km., che costeggia la Riserva Naturale
Regionale delle Falesie di Duino e si affaccia sul Golfo di Trieste, camminiamo protetti da una staccionata di
legno e ci perdiamo nei profumi della macchia mediterranea, ci meravigliamo
alla vista delle falesie e al panorama che si apre sotto e intorno a noi:
Durante il percorso ci fermiamo ad ammirare tutto questo dai vari
“belvedere” che sono all’uopo stati costruiti o adattati. Osserviamo anche le
numerose postazioni belliche risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
La passeggiata è davvero piacevole e poco impegnativa dal punto di
vista fisico. Siamo fortunati e la giornata è resa limpida da un leggero vento
di bora che ci permette di volgere lo sguardo fino alla Laguna di Grado e alla
costa istriana.
Mappa tratta da http://www.sentieridautore.it/sentieridautore.it/Home_page.html
Mappa tratta da http://www.sentieridautore.it/sentieridautore.it/Home_page.html
Sta per fare buio e a malincuore rientriamo verso il parcheggio e ci
dirigiamo lungo la strada costiera fino ad arrivare al Castello di Miramare.. Ma
questa…è un’altra storia:
è
sicuramente un regalo della Dama Bianca.
[...]
Gli amanti potrebbero, se sapessero come, nell’aria della notte
dire meraviglie. Perché sembra che tutto
faccia segreto di noi. Guarda, gli alberi sono; le case,
che noi abitiamo, rimangono. Solo noi tutto
trapassiamo, come l’aria che muta.
E tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace
un’onta, forse, un po’ come si tace una speranza ineffabile.
[...]
Gli amanti potrebbero, se sapessero come, nell’aria della notte
dire meraviglie. Perché sembra che tutto
faccia segreto di noi. Guarda, gli alberi sono; le case,
che noi abitiamo, rimangono. Solo noi tutto
trapassiamo, come l’aria che muta.
E tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace
un’onta, forse, un po’ come si tace una speranza ineffabile.
[...]
Rainer Maria Rilke, Elegie duinesi
INFORMAZIONI
Castello di
Duino - Via Castello di Duino, 32 - Duino Aurisina (Trieste)
Tel. 040 208120 - Fax 040 208022
E-mail: per informazioni sulle visite: visite@castellodiduino.it
per altre informazioni: info@castellodiduino.it
Sito Web: www.castellodiduino.it
Tel. 040 208120 - Fax 040 208022
E-mail: per informazioni sulle visite: visite@castellodiduino.it
per altre informazioni: info@castellodiduino.it
Sito Web: www.castellodiduino.it
In treno: Stazione Trieste - bus 51 - 20 minuti
In aereo: Aeroporto di Trieste -
tempo di percorrenza 30 minuti; Aeroporto di Venezia - tempo di percorrenza 1
ora e mezza
LIBRI
“Elegie
Duinesi” di Rainer Maria Rilke (ed. Universale Economica Feltrinelli)
“Morte di un’ape regina” di Francesca Raffaella
Guerra (ed. Ubi Minor)
Questo libro fa parte della collana “Friuli, terra di misteri” in cui
l’autrice fa conoscere luoghi poco noti ma meravigliosi di questa terra. Si tratta di
libri gialli che si leggono d’un fiato.
Questo in particolare è ambientato a Duino; il Castello e la leggenda
della Dama Bianca sono parte integrante del racconto. Narra le vicende di un
gruppo di adolescenti la cui bravata sfocerà in tragedia.
Eccomi finalmente, Tamara! Non posso dire che "mi hai convinta" a visitare il castello di Duino solo perché ero già ben decisa ad andarci, la prima volta in zona non ci sono stata solo per un disguido ma indubbiamente ora ho ancora più voglia di visitarlo!
RispondiEliminaMa il sentiero Rilke? Quest'estate (tarda estate, metà settembre) era chiuso! Volevamo arrivare al castello passeggiando lungo il sentiero ma da Sistiana abbiamo potuto fare solo un breve tratto. Speriamo la prossima volta di trovare accessibile anche quello!
Ciao!