Il mattino del 6 agosto ci accoglie con il sole, corriamo
veloci quindi verso uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, la punta sud. Qui
si trova un bar/ristorante con una vetrata panoramica a 180° e un centro
visitatori che fornisce un serie di informazioni: dalla storia di Calf of Man
(isolotto posto di fronte) a quella dei relitti delle navi affondate in zona.
Ci sono pochissime persone e ci godiamo il panorama con la sola compagnia del
vento e delle foche grigie che sonnecchiano sull’isolotto roccioso Kitterland
posto fra noi e l’isola di Calf of Man.
Non so quanto tempo siamo rimasti a goderci lo spettacolo,
un’oretta almeno, soddisfatti riprendiamo la strada per Port Erin, da qui
partono le barche per Calf of Man, la prossima meta della giornata. Le strade
dell’isola sono davvero un divertimento per i motociclisti, strette e tutte
curve con scenari da cartolina e pochissimi mezzi a percorrerle. Proprio per
questo però possono diventare pericolose, perché ti abitui al fatto che non c’è
nessuno e quindi tendi a spingere sempre più e proprio dietro la prossima curva
potresti trovare un trattore, quindi meglio starci attenti! Al porto di Erin cerchiamo
la barca, ma il vecchio marinaio oggi pare non abbia voglia di lavorare, se non
siamo almeno in 4 lui non esce, va bene, ci guardiamo in giro, arriverà
sicuramente qualche altro turista che vuol venire con noi! Eccoli, una coppia
si avvicina alla lavagna con gli orari, noi ci avviciniamo a loro, siete
interessati alla barca? Si?! Bene anche noi, quello è il marinaio, adesso siamo
in 4, possiamo partire. Il vecchio marinaio oggi non ha proprio voglia di
lavorare, no, no, non si esce, c’è vento non va bene, ma se non tira una bava
d’aria!?!
C’è il soleeee! Uffa, se piove non si esce, se c’è vento non
si esce, adesso non si esce nemmeno con il sole….come si fa?Ma la Bea non si
perde d’animo, e sa che le barche partono anche da Port Saint Mary. E questa
volta la fortuna ci assiste, ed è proprio fortuna perché arrivati qui non c’è
traccia di natanti che facciano l’escursione all’ isola di Calf, ma chiedendo
in giro troviamo un “Lupo di Mare” che deve accompagnare il presidente del Manx
National Heritage, due suoi ospiti e un terzo personaggio non ben
identificato, proprio sull’ isola per
visitare i suoi antichi fari.Caspiterina, meglio di così, ci aggreghiamo all’
allegra compagnia, e con una traversata soleggiata e per niente ventosa in
un’oretta e mezza arriviamo sull’ isolotto.
Calf of Man è una riserva naturale non abitata, super
protetta, sede di un osservatorio per uccelli, vi sono un paio di cottage ove
si può alloggiare col permesso del Manx National Heritage. Ma noi ci facciamo
bastare questa giornata, evitando di entrare nei bellissimi fari costruiti nel
1818.
Esploriamo l’isola usando i sentieri battuti e consultando
la cartina che ci ha dato la moglie del nostro marinaio alla ricerca delle
foche che vivono numerose in questa zona.
Ogni tanto un leprotto saltellando ci saluta e le 3 orette
che abbiamo a disposizione volano, è proprio una bella giornata calda e questo
posto è un paradiso. Inaspettatamente incontriamo anche le Manx Loaghtan sheep,
un caprone a quattro, a volte sei corna, tipico dell’isola di Man e il Manx
National Heritage ha portato qui un
piccolo gregge che vive in libertà, con lo scopo pare di proteggere la razza.
Le capre sono davvero buffe e ci avviciniamo per fotografarle, sperando di non
infastidirle perché una cornata di queste….
Ormai non ci resta più tempo e indenni dall’ incontro con le
Loaghtan ritorniamo alla barca. Un’altra ora e mezza di mare ci spetta, e le
sorprese non sono finite, sulle scogliere silenziose che abbiamo passato all’
andata ora c’è fermento. La moglie del barcaiolo condivide il nostro amore per
la natura e si offre in una lezione gratuita sull’ avifauna locale. Accostiamo
alle scogliere per vedere da vicino le Kittiwake (Rissa Tridattila) che
rientrano ai nidi per la notte, il pennuto “condominio” è decisamente
sovraffollato, ed è un continuo via vai di coinquilini indaffarati.
Mentre ci avviciniamo al porto il tramonto inizia a
pennellare il cielo con toni aranciati e ci regala l’ultima emozione di questa splendida
giornata, nella nostra cameretta gli amici gabbiani aspettano e ci salutano per
l’ultima volta, all’ alba il traghetto ci riporta in Irlanda.
Buonasera Beatrice, seguo da pochi giorni il tuo blog con passione, ho letto alcuni dei viaggi che hai intrapreso e delle tue avventure. Ho aggiunto il tuo blog al mio elenco lettura, anche se nel mio parlo più che altro delle mie creazioni. Un caro saluto, Chantal.
RispondiEliminaGrazie mille Chantal (nome splendido)visiterò certamente il tuo blog. Il viaggio irlandese prosegue, spero che continui ad appassionarti.
EliminaA presto e con simpatia, Bea
Foto bellissime...
RispondiEliminaAdoro questo genere di posti <3